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Artissima The Forerunner presenta: Marcello Maloberti

8 Settembre 2020 Journal News

Il futuro dell’arte contemporanea è passato anche da Artissima. Confermando la capacità della fiera di intercettare e proporre in anticipo sui tempi le più innovative tendenze artistiche, la rubrica Artissima The Forerunner presenta una selezione di artisti che hanno partecipato alle passate edizioni di Artissima e che ora sono ospitati in alcune delle più prestigiose istituzioni d’arte contemporanea del mondo.

Oggi per Artissima The Forerunner vi presentiamo: MARCELLO MALOBERTI

► in mostra al MACRO, con lo show MUSEO PER L’IMMAGINAZIONE PREVENTIVA — EDITORIALE, visitabile fino al 27 settembre. Scopri di più: La mostra MUSEO PER L’IMMAGINAZIONE PREVENTIVA — EDITORIALE

Questa prima mostra ideata dal direttore artistico Luca Lo Pinto è concepita come un editoriale: cinquantacinque opere che invitano i visitatori a scoprire l’architettura e gli spazi rinnovati del MACRO, lungo molteplici prospettive e percorsi – frammentari e talvolta anomali – suggerendo direzioni, posizioni, immaginari e linguaggi che saranno esplorati dalla nuova programmazione del museo.

 

marcello maloberti
Museum for Preventive Imagination — EDITORIAL, exhibition view, MACRO, 2020. Marcello Maloberti, Martellate, 2020. Courtesy Studio Marcello Maloberti; Galleria Raffaella Cortese, Milan.Image: Ph. Roberto Apa. Courtesy MACRO — Museum of Contemporary Art of Rome.

 

► presente ad Artissima 2019 con il progetto site specific ...ma l’amor mio non muore, realizzato in collaborazione con la Galleria Raffaella Cortese e allestito nel magico Salone delle Feste dei Principi di Piemonte di UNA Esperienze, storico hotel 5 stelle del centro di Torino.

marcello maloberti

 

Scopri di più sull’artista:

“…ma l’amor mio non muore è il titolo del progetto site-specific di Marcello Maloberti (Codogno, 1966) allestito nel magico Salone delle Feste dei Principi di Piemonte di UNA

Esperienze, storico hotel 5 stelle del centro di Torino. Il titolo è ispirato al libro di G. E. Simonetti del 1971 …Ma l’amor mio non muore. Origini documenti strategie della cultura alternativa e dell’underground in Italia in cui la grafica da ciclostile tipica della controcultura incontra il linguaggio radicale del situazionismo, offrendo istruzioni per fabbricare molotov,

difendersi dai lacrimogeni o tutelarsi dalle perquisizioni ed evocando una romantica foga distruttrice. Il Salone delle Feste, uno spazio degli anni trenta conservato in tutto il suo elegante splendore, si trasforma in un palco teatrale dove lo spettacolo si è già compiuto: quattordici aquile in cemento giacciono frantumate sul pavimento come tracce di una damnatio memoriae perpetuata contro i simboli di un potere a noi ignoto. Nel silenzio sembra echeggiare lo schianto delle aquile, nate uguali e trasformatesi in uniche attraverso la loro caduta. Il tema della distruzione, del gesto violento come atto generativo entra da molti anni nella poetica di Maloberti quasi a mostrare una crisi endogena della scultura. In questa installazione la verticalità del monumento e del volo si trasformano in un piano orizzontale composto da parti di scultura che evocano la poetica del frammento di Giulio Paolini. Precipitate nel loro ultimo volo, le ali delle aquile, le loro teste fiere, gli artigli, i petti e i becchi generano molteplici forme in una scenografia di grande respiro visivo concepita come la scena finale di un atto performativo. Reperti archeologici abbandonati in terra sono i resti di un fasto passato, la loro distruzione paradigmatica. La simbologia dell’aquila si apre ad infinite letture mettendo in discussione ciò che è regale e grandioso. I pezzi sul pavimento diventano un corpo solo e ogni aquila rinasce dalle sue parti. I riferimenti, come spesso accade nel lavoro di Maloberti, sono molteplici: il Département des Aigles di Marcel Broodthaers, l’effigie dell’aquila romana sulla bandiera della repubblica Sociale Italiana negli anni del Fascismo, il dollaro americano, Franco Battiato che canta “Le aquile non volano mai a stormi”.

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Credits foto cover: Museum for Preventive Imagination — EDITORIAL, exhibition view, MACRO, 2020. Marcello Maloberti, Martellate, 2020. Courtesy Studio Marcello Maloberti; Galleria Raffaella Cortese, Milan. Image: Ph. Roberto Apa. Courtesy MACRO — Museum of Contemporary Art of Rome.

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